LA VOGLIA DI NON MOLLARE MAI: EVAN, UN ANNO DOPO E’ SEMPRE PRIMAVERA
Le storie belle da una… Primavera all’altra. Il Frosinone guarda sempre con attenzione alle capacità tecniche e morali, alla passione, alla voglia di emergere dei ragazzi. C’è un lavoro alle spalle, certosino. E così se in prima squadra la storia, anche ‘dura’ da ascoltare, che ha portato in Italia Kalifa Kujabi la conoscono tutti, nell’organico della formazione Primavera da gennaio 2022 al 23 aprile dello stesso anno si era messo in evidenza un ragazzo classe 2003, originario della Costa d’Avorio ma nato e cresciuto in Italia, Evan Yokoyoko Bouabre, per tutti Evan. Terzino destro oppure quinto di centrocampo sempre a destra. Scovato dal Frosinone nel Corticella, formazione di serie D nel Bolognese. Semplicemente devastante per le capacità nella corsa, per padronanza di palleggio, impatto fisico e visione di gioco. Evan fu uno dei valori aggiunti della squadra che sbaragliò il campo, correva diritta verso i playoff e che poi avrebbero portato alla promozione in Primavera 1. Titolare fisso per mister Gorgone. Fino a quel 23 aprile 2022, esattamente un anno fa, dopo la gara vinta con l’Ascoli 2-0. Evan venne fermato dallo staff sanitario del Frosinone dopo alcuni controlli che avevano destato dei sospetti.
La prima visita specialistica alla quale venne sottoposto fu presso il Centro di Medicina dello sport del Policlinico ‘Agostino Gemelli’ – all’interno del quale opera il Centro ‘Benito Stirpe’, voluto fortemente dal presidente Maurizio Stirpe secondo i voleri del padre, il Cavalier Benito – diretto dal professor Vincenzo Palmieri, presente anche il professor Paolo Zeppilli, consulente e massimo esperto in caso così complessi. La diagnosi fu una mazzata: al ragazzo venne riscontrata una brutta anomalia congenita ad una coronaria.
Venne eseguita dagli specialisti una attenta e scrupolosissima valutazione complessiva. Evan non palesava nessun sintomo a livello cardiologico, dal punto di vista muscolo-scheletrico era in ottime condizioni ma proprio perché era emersa quella situazione così delicata venne valutato ad alto rischio e sospeso dall’attività agonista. C’era un concreto rischio per la vita del calciatore.
Il ragazzo – sentita la famiglia a Bologna – decise senza indugi di sottoporsi ad intervento chirurgico. La passione per il calcio, la voglia di tornare a divertirsi furono la spinta decisiva. Magari avrebbe potuto smettere di giocare e forse arrivare a condurre una vita quasi normale ma gli spiegarono che anche per un semplice sforzo sarebbe stato a rischio. Cosi Evan venne mandato a Milano, al Policlinico San Donato per un ulteriore consulto, dai professori Alessandro Frigiola e Mauro Lo Rito, specialisti per il tipo di anomalie cardiaca. Ulteriori accertamenti confermarono la prima diagnosi. Che fu letteralmente salvavita.
Il giovane calciatore della Primavera giallazzurra confermò la volontà di sottoporsi ad intervento chirurgico e venne operato dagli stessi professori Frigiola e Lo Rito. Dopo la degenza post operatoria è stato seguito con grande attenzione, ha successivamente effettuato tutti i controlli di rito, secondo un preciso protocollo e particolarmente rigoroso, presso il Centro ‘Benito Stirpe’ del Policlinico ‘Gemelli’ di Roma. Il Frosinone non ha mai perso un attimo del percorso pre e post-operatorio del ragazzo.
La sua volontà, la totale collaborazione che ha saputo offrire in questi mesi duri lontano dai campi di gioco hanno ricoperto un ruolo altrettanto importante. In questi giorni è stato sottoposto ad ulteriori controlli, Evan è perfettamente guarito ed ha avuto l’autorizzazione a tornare al calcio giocato con un certificato di 3 mesi. E’ una prassi consolidata. A fine stagione poi le ulteriori visite di rito. Le storie belle del Frosinone Calcio. Evan un anno dopo è pronto a tornare in campo, questa è anche la sua… Primavera.
Ufficio Stampa Frosinone Calcio