CONFERENZA DI MISTER DI FRANCESCO POST FROSINONE-FIORENTINA
FROSINONE – In sala stampa arriva prima il tecnico del Frosinone, Eusebio Di Francesco, cambiando in corsa l’ordine annunciato.
Punto d’oro.
“Come ho sempre detto, ci sono partite nelle partite. Nel primo tempo non credo sia stata una prova modesta la nostra. La squadra ha palleggiato anche bene, è mancata invece negli ultimi 15-20 metri nella fase offensiva e siamo mancati un po’ di più anche nella fase difensiva dove abbiamo sbagliato troppi duelli in mezzo al campo, ma di squadra. Questo ha consentito ad una formazione forte come la Fiorentina di crearci delle difficoltà. E poi abbiamo sbagliato una situazione da schema su calcio angolo e per poco non prendiamo un gol, in quel momento eravamo un po’ in affanno. Però ci siamo riordinati nel secondo tempo, abbiamo fatto qualche cambiamento dal punto di vista dell’atteggiamento tattico. Bravi a restare in partita ed a concedere poco tranne un calcio di punizione, creando tante situazioni e andando poi a pareggiare. Il carattere di questa squadra e mi fa piacere evidenzialo, ci deve accompagnare per tutta la stagione. Il pubblico? Magnifico perché attraverso questo nostro atteggiamento lo portiamo ad esaltarsi e diventa il dodicesimo uomo in campo”.
La scelta del doppio cambio in avvio di ripresa.
“I due cambi in avvio di ripresa? Caso e Garritano sono entrati benissimo, loro hanno la capacità di entrare in partita rapidamente ed io cerco di sfruttare al meglio questa loro condizione. Oggi ci hanno dato una grande risposta. Ma il cambio è voluto, perché Caso ad esempio è molto bravo ad entrare in corsa quando c’è meno freschezza da parte degli avversari. Lui che non ama tantissimo difendere come invece avevamo bisogno nel primo tempo”.
Pareggio dallo stesso valore della vittoria col Sassuolo.
“La Fiorentina è una squadra forte che veniva da una serie di risultati consecutivi importanti, che ha forte identità, composta da giocatori che giocano insieme da tanto tempo. Noi siamo invece composti da tanti ragazzi arrivati da poco, c’erano tanti ‘pro’ a favore della Fiorentina. Ma come ho già detto siamo stati bravi a restare in partita, soffrendo nel primo tempo. Vorrei sottolineare che questa squadra non ha mai mollato. E vi dico anche che del primo tempo non è tutto da buttare. Ad esempio in fase offensiva potevamo sfruttare al meglio determinate giocate, l’ultimo passaggio o quelle verticalizzazioni che ci sono state, i palloni messi dietro dal fondo. Tante cose interessanti. La Fiorentina ha fatto valere la maggiore qualità dei giocatori che in quel momento aveva davanti”.
Emotività, pubblico e impresa con tanti assenti.
“E’ vero che ci mancano giocatori importanti ma io sto cercando di sopperire a queste assenze con altri giocatori che sono in crescita. Brescianini che in questo momento sta sostituendo dei compagni (a centrocampo sono assenti Gelli e Harroui, ndr) ha altre caratteristiche ma si sta comportando bene, ad esempio. Io ragiono sempre di squadra, per cui mi piace il discorso dell’emotività che ci ha permesso di giocare un secondo tempo che ha fatto la differenza. Nel primo tempo mi sono agitato anche troppo ma quel calcio piazzato ci ha fatto rischiare di prendere gol su una situazione preparata che ci poteva permettere di far male a loro: quella disattenzione la potevamo pagare cara. Là poi ci siamo date una bella rinfrescata, abbiamo messo le cose a posto e siamo ripartiti”.
L’importanza di Soulé in attacco.
“Più che difficoltà dell’attaccante, le nostre mancate occasioni forse sono dipese dalle scelte finali. Soulé? Sono contento: pagherà la cena a tutti. E’ tanto che lo desiderava. Da lui non ne voglio tantissimi di gol ma voglio quelli giusti. Lui ha fatto un secondo tempo ad altissimo livello”.
La classifica e quell’esordio mancato.
“La classifica non la guardo, non leggo i giornali. Mi piace che questa squadra invece dia continuità. Ora mi concentro sulla Roma, la classifica la lascio ad altri. Ibrahimovic? Non deve rimanerci male, la scelta di far entrare un altro è dipesa da una situazione di gioco. Scelte che non ti portano a pensare troppo. Il ragazzo è un 2005, avrà le sue opportunità. Se c’è rimasto male ci parlerò domani. E’ un 2005 deve fare ancora 18 anni, a me non sposta nulla ma dovrà solo continuare ad allenarsi bene”.
L’assetto iniziale della Fiorentina con i terzini a piede invertito.
“Me lo aspettavo che giocassero in quel modo. Poi la Fiorentina è una squadra di estro. All’inizio ci siamo fatti trovare un po’ impreparati”.
I 10 gol che vuole Soulé.
“Lo ha detto lui che vuole fare 10 gol, glielo auguro, senza dubbio. E lo auguro per noi stessi. E’ un ragazzo determinato, ha 20 anni, si allena con grande voglia. E poi magari si è anche accontentato di dire che vuole 10 gol. Deve continuare a lavorare come sta facendo adesso con grande umiltà”.
L’importanza della rimonta.
“E’ importante a livello morale, ci avvicina alla gara con una Roma che non è certo facile da affrontare con uno spirito giusto. Non tanto a livello tecnico-tattico ma di gruppo, di compattezza. Questo atteggiamento è stato costruito in poco tempo grazie ai ragazzi e allo staff. Leggo che questa squadra ha tenuto la base storica dell’anno scorso. Non mi sembra, sono andati via quasi tutti. Sono arrivati giocatori che erano in C come ad esempio Cuni o erano nelle squadra Primavera. Questa squadra in poco tempo è diventata squadre e deve restare così fino al termine della stagione”.
Kajo Jorge.
“Kajo Jorge ha avuto dei problemini. Non dimentichiamoci che Kajo viene da un infortunio al tendine rotuleo che lo ha obbligato a stare 18 mesi fermo. Se dovesse essere disponibile, non credo lo sarà dal 1’. Pian piano ci darà una grossa mano anche lui ma dobbiamo recuperarlo dal punto di vista fisico nella tenuta della gara. Tra un po’ di tempo potrò rispondere meglio a questa domanda, con maggiori contenuti”.
Ufficio Stampa Frosinone Calcio