CONFERENZA DI MISTER DI FRANCESCO POST FROSINONE-EMPOLI

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FROSINONE – Il primo a presentarsi in conferenza stampa è il tecnico dell’Empoli, Andreazzoli, che tesse le lodi del Frosinone.

“Frosinone ha una qualità spiccata e un motore notevole – ha sottolineato l’allenatore dei toscani -. Una squadra che sta senza dubbio meglio di noi. All’inizio del secondo tempo il Frosinone ci ha fatto abbassare perché ha tanta qualità. Devo rifarmi alla soddisfazione degli ultimi minuti. Se avessimo potuto raccogliere per quello che abbiamo fatto, l’avremmo pareggiata. Senza però nulla togliere ai meriti del Frosinone. Giocare contro la qualità di Soulé non è semplice. E quando parlo di qualità, complimenti a chi l’ha costruita. Motore, qualità e giovani: complimenti. Sono bravi e ben guidati. Il lavoro di Di Francesco per me è una conferma. A volte le stagioni vanno per un verso o per l’altro, il parametro di questo Frosinone è l’espressione della squadra che ha un’idea precisa e che mette i propri calciatori nella condizione di esprimersi al meglio”.

E’ stata quindi la volta di mister Di Francesco.

Abbiamo visto una squadra determinata, veloci, appassionati e soprattutto vogliosi di prendersela questa vittoria…

“Io aggiungerei di aver visto anche una squadra qualitativa. Cedo che la squadra abbia espresso una grande qualità, voglia di andarsela a prendere. Siamo partiti con 10’ fatti male, sapevo che dovevano ‘ripulirci’ dalle scorie di 120’ di Torino. Poi ho visto progressivamente il Frosinone crescere. Nel secondo tempo ci sono stati 20’ nei quali non so quante volte sono usciti loro dalla metà campo. Mi dà soddisfazione vedere questa squadra giocare. Questi ragazzi hanno voglia di apprendere, di crescere, di migliorarsi. E poi mi è piacito anche vedere la gente divertita per quello che facevamo, sentivo che c’era il piacere che la gente gioiva per ogni nostra giocata. E questa per me è un’altra grande soddisfazione”.

Impossibile non parlare di Ibrahimovic… Due partite da titolare, 2 gol.

“Un mese fa volevo farlo giocare titolare a Roma, lo dissi. Poi ho preferito prendere un’altra strada, fargli fare un altro percorso perché vedendo gli allenamenti ho pensato che potesse rappresentare un rischio e avrei rischiato di bruciarlo. Durante gli allenamenti qualche ‘cicchetto’ gliel’ho dovuto fare, da papà. Perché i ragazzi pensano di poter giocare tutte le partite ma non hanno la pazienza di aspettare il momento. Avere pazienza significa prepararsi al momento, non certo stare seduti ad aspettare. Perché io darò le chances a tutti, questo deve essere un segnale per l’intero gruppo”.

Okoli lo abbiamo visto sofferente.

“Aveva lamentato qualche fastidio, non so se era fallo su di lui perché dalla mia posizione non sono riuscito a capirlo. Peccato aver preso quel gol, avrei preferito terminare senza prenderlo”.

La posizione di Reinier: lei disse tempo fa che era una mezz’ala. Stasera stando in mezzo ai tre alle spalle di Cuni, ha svolto un lavoro eccellente.

“E’ una mezz’ala per me, dipende sempre dal sistema di gioco. Alla fine diventa un trequartista per il lavoro che sa svolgere, per la qualità che sa esprimere. E’ un giocatore che c’è, se andiamo a guardare i numeri sotto il profilo fisico. E lui gioca perché c’è, in caso contrario non giocherebbe. Lavora anche per la squadra, dà qualità, riesce anche a trascinare la gente col suo modo da lavorare in campo. Ma non deve eccedere. Questa è una squadra che ha poca esperienza in questo campionato. Aggiungo non a caso il nome di Cuni, giocava in serie C in Germania. E’ tutto un discorso, come dicevo prima, di qualità. Ripeto: tutti verranno premiati in questo Frosinone perché l’obiettivo non sono io, Ibra o un altro: l’obiettivo comune è il ‘noi’”.

Il suo collega Andreazzoli l’ha preceduta facendole l’elogio per il grande lavoro che sta svolgendo. Quanto è soddisfatto di prestazione e risultato?

“Ringrazio Aurelio, tra noi c’è ottimo rapporto e stima reciproca. Lo ripeto: questa per me è una grande soddisfazione. Ma a me fa più piacere vedere che loro si divertono. A Ibrahimovic e Reinier, prima della gara, mentre davo loro le ultime disposizioni tattiche, ho detto: smile and fun, sorriso e divertimento. Questa è la base. Poi deve esserci la capacità di stare in campo. Loro sono giovani, si devono divertire e continuare su questa strada. Senza avere pressioni, La partita di Cagliari per noi deve essere un punto di riferimento per quello che non dobbiamo fare. Quindi mai abbassare la guardia”.

Cosa è mancato nell’approccio di quei minuti del primo tempo? E cosa è cambiato nel secondo tempo?

“Voglio guardare la parte positiva, il bicchiere lo vedo tanto pieno, Mi aspettavo che loro partissero meglio. Vi dico solo che dopo la partita di Torino siamo andati a dormire alle 3 di notte, c’è stato il viaggio della ‘speranza’ col vento forte e siamo rientrati stanchi. Mi aspettavo di essere più sporchi all’inizio. I tempi di recupero erano veramente pochi”.

Dopo il 2-0 cosa ha pensato?

“Di fare il terzo gol, anche i cambi erano stati fatti in tal senso. L’intuito mi ha portato a fare quei cambi, non volevo che la squadra si abbassasse perché facciamo fatica quando ci abbassiamo. Preferisco prendere qualche rischio, prendere qualche ripartenza ma poi andare a recuperare palla nella loro metà campo. Non so davvero quante ne abbiamo recuperate stasera, penso tante”.

Ha messo in campo la formazione più giovane della serie A con 22 anni e 306 giorni.

“Quando vinci è tutto più bello. A Frosinone sono appoggiato in tutto e per tutto. E bisogna avere coraggio, forza e non farsi troppi problemi. Noi venivamo da una partita che avrebbe potuto segnarci negativamente. Ma la reazione della squadra è stata ottima, personalmente ho dato un messaggio che andava dato in quel momento: serenità”.

Dopo il gol di Caputo ha avuto un deja vù…

“Non è giusto dicevo dentro di me. A questi ragazzi piace farmi soffrire. Ma col tempo arriveremo a vincere in maniera diversa”.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio

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