POST NAPOLI-FROSINONE, DI FRANCESCO A SKY E IN CONFERENZA

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NAPOLI – Eusebio Di Francesco davanti alle telecamere non si presenta con il sorriso dipinto sul volto. La spiegazione è semplice: sentiva di poterla vincere. E l’aveva studiata, come sempre fa al di là dei troppi epiloghi negativi passati, per vincerla al momento opportuno.

“Durante la partita, specialmente nel finale, bisogna avere lucidità. Ed anche noi allenatori dobbiamo fare le scelte giuste. In una partita anche una punizione può determinare una vittoria e noi nelle scelte fatte nel finale abbiamo commesso degli errori rispetto a quello che avevamo preparato. Detto questo, finisce là. Ma io non mi voglio accontentare. E’ vero che potevamo prendere gol ma anche farlo, abbiamo giocato con una bella mentalità sciorinando un’ottima prestazione. Ma devo far capire a tutti che non ci possiamo accontentare se vogliamo arrivare al nostro obiettivo. Queste partite a volte le abbiamo perse al 95’ o al 96’, per cui dobbiamo avere anche la forza e il desiderio di poterle vincere e non magari di accontentarci. Mi sono arrabbiato, magari non dovevo ma era una cosa mia personale. Sono fatto così”.

Meglio un colpo di testa che un colpo di petto?

“Anche…”, chiude Di Francesco.

Ha trovato anche il centravanti?

“Devo dire che Cheddira ha giocato più lui dall’inizio. La società mi ha messo a disposizione annche un attaccante come Cuni e lo stesso Kaio Jorge che veniva da un infortunio importante e così ho cercato di alternarli in base anche alle caratteristiche degli avversari e alle loro condizioni di forma. Ma Cheddira dal punto di vista delle prestazioni, delle capacità di stare dentro la gara e da come si allena è un giocatore che sai di avere sempre. Poi se comincia anche a fare gol, buon per lui e buon per noi perché avevamo bisogno di un centravanti che facesse gol. Per potersi salvare almeno ci dobbiamo avvicinare ad una doppia cifra”.

Coraggio e mente fredda del Frosinone vanno apprezzati, anche dopo il rigore sbagliato e il doppio vantaggio del Napoli.

“Avevamo preparato questa pressione sul portiere. Sono contento ma la prestazione l’abbiamo fatta anche nel passato. Adesso con maggiore solidità stiamo portando punti importanti. Ci manca in questo momento una vittoria ma tre risultati utili di fila danno forza e morale”.

Alla squadra cosa dirà in settimana dopo questo pari al ‘Maradona’?

“Siamo là ma la strada è ancora lunga verso la salvezza. E’ vero che potevamo avere qualche punto in più ma se siamo là è anche pe rla nostra inesperienza e gli errori. E dobbiamo sempre andarcela a giocare. Se fossimo venuti qui a metterci dietro, non sarebbe stato un bel segnale e alla lunga l’avremmo persa”.

Aveva chiesto coraggio, equilibrio e attenzione. E’ stato ripagato.

“Abbiamo fatto una prestazione di altissimo livello contro una squadra che può sempre far gol con quei giocatori là davanti. Abbiamo fatto qualche cambiamento durante la gara dove eravamo più in difficoltà, in particolar modo sulla loro fascia destra. Abbiamo messo in campo coraggio anche rischiando qualcosa. E magari nel finale avremmo anche potuto vincerla. Nel complesso il pari ci sta ma rispetto a quello che abbiamo avuto, debbo dire che l’occasione di Seck sarebbe stata la ciliegina sulla torta di questa partita”.

Siamo ancora padroni del nostro destino?

“Dobbiamo guardare a noi stessi. Sono ancora convinto che siamo padroni del nostro destino. E’ chiaro che anche nel passato abbiamo fatto grandi partite portando a casa zero, adesso stiamo raccogliendo qualcosa ma i pareggi a volte non bastano. Ma i ragazzi meritano di più. E teniamoci stretti questo pareggio”.

Il Frosinone meritava di vincerla?

“Se guardiamo le forze delle due squadre è un conto, se guardiamo quello che abbiamo mostrato dico di sì. Ma nel complesso generale parliamo di una grande squadra, il Napoli. Io vivo di obiettività”.

Ha rischiato anche l’uno contro uno con Osimhen. Un rischio che aveva calcolato?

“C’è un lavoro alle spalle, anche se io non voglio mai mettere i miei giocatori nella condizione di farsi male. Ma noi siamo andati più in difficoltà quando ci abbassavamo che quando stavamo alti. Perché conosco le caratteristiche della mia squadra”.

Muovere a destra Zortea e Soulé tra le linee è stata una mossa studiata?

“Avevo visto la partita con l’Atalanta. Noi giochiamo con il 4-3-3 ma cambiando sistema di gioco riusciamo anche a modellare l’assetto ma sempre con gli stessi princìpi. Il fatto di mettere un uomo tra le linee e uno aperto, dava fastidio al loro terzino”.

Ha incontrato 3 volte il Napoli? Quali le differenze del Frosinone e del Napoli? E ancora: ripensa a quel rigore di Kaio Jorge contro il Sassuolo? Quei 2 punti…

“Non voglio ripensare a quello che c’è stato alle nostre spalle, compreso la Juve ma anche altre. Se ho fatto tesoro delle gare precedenti col Napoli? Certamente. Sapevo le difficoltà che può creare il Napoli e come potevamo sopperire col nostro gioco. Sia in Coppa che oggi abbiamo rischiato di prenderle ma anche di darle. Non mi garba mettermi dietro… Turati? Sta facendo un ottimo campionato. Ma tutte hanno bisogno di un portiere importante, anche le grandi squadre. Lui si sta mostrando all’altezza, per poter continuare a giocare in questa categoria”.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio

 

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