“STRUTTURE, GIOVANI E COMPETENZE: QUESTO E’ IL NOSTRO DNA E NON SI STRAVOLGE”
FERENTINO – Dopo l’ampia relazione del presidente Maurizio Stirpe e del sindaco di Ferentino, Antonio Pompeo, spazio a qualche domanda da parte dei cronisti.
Presidente Stirpe, è molto bella l’idea dell’accoppiata Ferentino-Fiuggi. Quali le difficoltà che ci sono state, ammesso che ci siano state, sullo sviluppo delle idee? Considerando che la classe politica di Ferentino ha risposto alla grande.
“Difficoltà non ne ho trovate, col presidente Pompeo dialogo almeno mensilmente su tanti temi. Questa nello specifico è un’idea partita tanto tempo fa. Quando siamo stati noi nella condizione di poterla materializzare e far avere un progetto che potesse avere un capo e una coda, gliel’abbiamo proposta. E adesso la proponiamo alla città. Non abbiamo trovato voci contrarie anche perché non abbiamo nessun secondo fine. Facciamo la riqualificazione, ci teniamo la gestione dell’impianto per tutto il tempo che occorre per fare la riqualificazione e dopodiché, sia prima che dopo l’impianto rimane della Città. La Città se vuole fare un progetto diverso o rientrare in possesso della struttura, può farlo in qualunque momento. E’ un po’ la logica che abbiamo seguito con lo stadio ‘Benito Stirpe’, quella che seguiremo a Fiuggi. Noi siamo degli ospiti. Non passivi ma attivi, perché contribuiscono a fare quelle cose che altrimenti non si sarebbero potute fare. Perché lo facciamo? Se siamo ceto dirigente e vogliamo fregiarci di questo appellativo, bisogna dare. Non si è ceto dirigente quando si prende ma solo quando si dà. E noi fino a quando avremo la possibilità di poterlo fare, continueremo a farlo. Quando non l’avremo più non lo faremo ma non fatecene una colpa”.
Sindaco Pompeo, bravi per questo rapporto con il Frosinone perché non era scontato. Dalla parte sua sindaco quali sono stati i sogni nel cassetto in questi anni? Ferentino come sta rispondendo?
“Come diceva il Presidente, c’è stata subito una risposta positiva. Ricordavamo l’inaugurazione stessa della struttura, ricevere i complimenti da parte degli organi federali è stato motivo di orgoglio. Poi come amministratori locali bisogna cogliere le occasioni. Quando ci sono questi imprenditori che hanno la voglia di investire sul territorio, un Sindaco non può non cogliere questa opportunità. Non dimentichiamo in quali condizioni era la struttura, impensabile per le casse comunali di allora come di oggi fare interventi”
Presidente Stirpe, con il completamento di Ferentino, Fiuggi e dello Stadio di proprietà pensa che il progetto di cui parla sarà completo?
“Bisogna sempre migliorare, perché il concetto della qualità è sempre relativo. Le cose che possono andar bene oggi magari non lo saranno tra 5 o 6 anni. A queste tre operazioni io aggiungerei anche la quarta della quale non parliamo mai e che riguarda anche la presenza dell’Accademia nel Comune di Ripi. L’Accademia avrà due sedi: una a Ripi e l’altra a Fiuggi. La prima volta che siamo andati in serie A abbiamo voluto utilizzare le risorse al 90% per la realizzazione dello Stadio, sennò non avremmo avuto la forza per farlo. La seconda volta abbiamo provato ad utilizzarle per restare in A e non ci siamo riusciti. Adesso vogliamo completare il processo delle infrastrutture, completare il processo della valorizzazione del settore giovanile, completare il processo che può portare anche alla valorizzazione di elementi provenienti da altre Società e dove noi traiamo profitto, dopodiché una volta completato il processo del risanamento economico-finanziario, che penso possa vedere la luce entro la fine di quest’anno, siamo pronti ad essere una Società sana. Noi investiremo sullo scouting e su tutto quello che fa crescere i ragazzi ma se riusciremo, cambiando i fondamentali della Società che prevedono soltanto investimenti su competenze organizzative, ad ottenere risultati importanti, ben vengano. Ma non andremo a stravolgere il dna della nostra Società. Se riesci ad ottenere il risultato, in quel caso lo fai partendo da una base solida. E se nel corso degli anni, si sale e si scende di categoria, non ci sono conseguenze. Un esempio virtuoso è stato l’Empoli o lo è stato il Chievo per tantissimi anni. Quelli sono i nostri modelli, magari riveduti e corretti. Se riusciamo ad ottenere quei risultati ben venga, sennò avremo comunque una Società a livello professionistico che non sarà mai una comparsa nel panorama calcistico. Quando dico che lo stadio ‘Benito Stirpe’ deve essere lo stadio della Nazionale Femminile e delle formazioni Giovanili italiane, non lo dico perché sono un sognatore. In Italia non c’è nessuno stadio all’altezza come il nostro. Vogliamo far diventare Fiuggi punto per un centro federale, vicino alla sede della Federazione e che può essere un appoggio per Coverciano e per Tirrenia: perché no? Non è utopia. Vogliamo mettere in imbarazzo i dirigenti. La scelta di organizzare le finali della Supercoppa non è stata banale, ringrazio gli Organi federali ma loro scelta ha riscosso il successo di tutti i dirigenti. La nostra ambizione è avere strutture all’avanguardia che sappiano camminare da sole. Poi se saremo bravi e negli anni riusciremo a mettere insieme la costellazione giusta per fare il salto di qualità, potrebbe anche accadere nel futuro. Ma ora si parte da un’altra base, è importante il modo. Si investe nelle strutture, i giovani e nelle competenze. Non si investe più sui grandi nomi”.
Questa grande esplosione di attenzione sul Frosinone che sensazione le dà?
“Mi dà una sensazione di serenità ma noi dobbiamo ancora raggiungere i nostri obiettivi, ci dobbiamo salvare. Dobbiamo completare le cose che ho detto il 23 giugno scorso: il risanamento economico-finanziario, sviluppo del settore giovanile, delle infrastrutture, valorizzazione del brand. Io le partite le vedo anche con un altro occhio”.
Ufficio Stampa Frosinone Calcio