ANGELOZZI: “NIENTE PAURA, SARA’ UN FROSINONE FORTE E CORAGGIOSO”
FROSINONE – E’ il giorno della conferenza stampa del direttore dell’Area Tecnica del Frosinone, Guido Angelozzi. In piena ‘bagarre’-mercato, con il terminal arrivi-partenze giallazzurro discretamente affollato, il dirigente fa il punto della situazione a poco meno di un mese dal gong. Ma soprattutto a -3 dall’esordio ufficiale nella trasferta di Coppa Italia e a -9 da quella del ‘Braglia’ di Modena per la 1-a giornata di campionato.
“Avevamo annunciato dopo l’ultima conferenza di fine stagione corsa che ci saremmo visti – sono state le prime parole del dirigente – ed eccoci qui. Domenica prossima inizia la stagione vera con l’esordio in Coppa Italia, era corretto ritrovarci per un confronto. Posso dirvi che siamo quasi al 90% dell’organico completato (come peraltro aveva auspicato lo stesso presidente Stirpe nella sua ultima conferenza, ndr), manca ancora qualche tassello, a mio parere 2-3 giocatori. E poi dobbiamo sistemare qualche esubero. Il presidente Maurizio Stirpe, ricordo, aveva chiesto espressamente di monitorare la situazione relativa ai giocatori da piazzare, 18 giocatori li abbiamo sistemati su 19. Dovevano essere un po’ di meno, qualcuno ha chiesto di andare via e lo abbiamo sostituito. Ad oggi sono 13 ingressi, effettivi sono 10 perché abbiamo 2 giovani per la Primavera (Macej e Gozzo, ndr) e Kujabi da ufficializzare. Ma per quanto lo riguarda, la nazionalità italiana è un suo diritto”.
Direttore, volevamo chiederle proprio della raccomandazione del presidente Stirpe. Disse testualmente “ho chiesto al direttore di risolvere il problema degli esuberi”, aggiungendo di voler insistere sulla linea verde. Lei ha già anticipato che è soddisfatto. Ha assolto al mandato del Presidente? Lo ha fatto felice.
“Non l’ho fatto felice, è il mio lavoro assolvere al mandato del Presidente. Quando sono arrivato a Frosinone, dissi che la mia filosofia di lavoro sarebbe stata particolare. Ci stiamo arrivando a quel tipo di filosofia, è stata dura ma siamo sulla strada chiesta dal Presidente. Se mi avessero chiesto un’altra programmazione magari non avrei accettato. Quanto chiesto dal presidente Stirpe, quindi l’abbassamento dell’età-media e portare verso un calcio sostenibile, mi porta a dire che sono molto soddisfatto. In questo anno e mezzo abbiamo fatto cose importanti. Abbiamo avuto la fortuna di vendere Gatti alla Juve. Ed abbiamo fatto altre cessioni importanti (Novakovic, Canotto e M. Ricci su tutte, ndr). Che ci aiutano a sostenere il movimento. Abbiamo preso anche un titolo femminile di serie C, un’operazione fortemente voluta dal Presidente. Abbiamo inserito una professionista che arriva da una Società importante. Siamo una Società in crescita progressiva e costante. Poi c’è il campo che emette il giudizio su tutto”.
Abbiamo letto la notizia dell’interessamento di un club turco per Lulic. Cosa ci sa dire a tal riguardo?
“L’ho letta stamane la notizia di Lulic, anche io come voi. Non siamo stati interpellati da nessuno. A meno che non abbiano interpellato direttamente il ragazzo”.
I 2-3 giocatori di cui parla a livello di innesti?
“Due sono difensori, un destro e sinistro. Poi stiamo cercando un esterno d’attacco. Abbiamo in uscita Ciano, Gori e Parzyszek. Se escono altri giocatori servirà qualche altro innesto”.
Vignali dello Spezia rientra tra gli innesti?
“E’ un nome che preferiamo, ma non è detto che debba essere lui. Perché debbono esserci le giuste condizioni sia per lo Spezia che per il Frosinone e il giocatore. C’è una trattativa in atto con il mio collega Pecini dello Spezia e con lo stesso calciatore. Ma sto parlando anche con altri calciatori dello stesso ruolo, non mi faccio trovare impreparato. E poi aggiungo che tutti i ragazzi che sono arrivati sono i migliori, il campo li giudicherà”.
Sappiamo che sarà un campionato difficile. Il Frosinone ha sposato la linea di un rigore economico.
“Non stiamo cercando di risparmiare, il nostro è un percorso particolare, che deve portare ad abbassare i costi e patrimonializzare in prospettiva”.
Questa squadra così costruita come la vede in attesa di questi 3 innesti?
“Io vedo una squadra può crescere, è giovane e per questo ha bisogno di tempo. E’ stata cambiata: c’erano ad esempio Ricci e Canotto che sono andati via. Comprendo la scelta di Ricci. Canotto ha avuto un allungamento del contratto a cifre importanti, lo abbiamo accontentato. Per me abbiamo una buona squadra che ha bisogno di essere completata. Come lo scorso anno. Sono io a farvi una domanda: lo scorso anno quando arrivarono Gatti e Zerbin, magari potreste aver pensato chi fossero questi giocatori. Poi il campo ha dato delle risposte. Il Frosinone ha portato due giocatori in nazionale maggiore che ha giocato per la qualificazione alla Nation League. C’è uno che può dirmi se li conoscevano? Ecco, dovete avere fiducia nel lavoro della Società. Io sono 30 anni che faccio calcio professionistico, qualcosa pensa di capire. Il Frosinone oggi ha 4 giocatori che sono nella nazionale Under 21: Moro, Turati, Ciervo e Mulattieri. Per me se uno è bravo e lo metti nelle condizioni di esprimersi, può dare risultati. Non esiste solo il nome di grido. Abbiamo la fortuna di avere un allenatore scrupoloso come Grosso, un tecnico con la mentalità aperta che ha un metodo di lavoro. Lui e il suo staff, stakanovisti, lavoratori molto attenti e presenti. Noi non possiamo prendere tutti giocatori già completi. Personalmente vado sui giovani, perché c’è la possibilità di formarli adeguatamente”.
Quanto l’idea di allestire un organico versatile sul piano tattico ha orientato le vostre scelte di mercato? Nella vostra idea Kone che tipo di centrocampista rappresenta?
“Questa è la mentalità del tecnico, che vuole giocatori in grado di ricoprire più ruoli. Il mister sta lavorando su due moduli, anche se l’assetto di partenza rimarrà il 4-3-3. Kone è un giocatore che non avevamo in rosa, c’è stata la possibilità e lo abbiamo preso, lo inseguivamo già a gennaio. Un giocatore dinamico, ha tanta forza, tempi di inserimento importanti e può ricoprire più ruoli”.
Ci può dire come è andata la storia con Ciano? E’ stato messo fuori…
“Non è stato assolutamente messo fuori. La prima partita (col Bari, ndr) non l’ha giocata perché era affaticato, prima della seconda (con la Ternana, ndr) non se la sentiva di giocare perché ci disse che se c’era la possibilità di andare via lo avrebbe fatto. Di comune accordo con il Club. Quest’estate la Società, di comune accordo con il tecnico perché tutte le decisioni sono condivise tra Presidente, il sottoscritto e il tecnico, aveva perso un trascinatore ad alto livello come Gatti. E allora penso che se uno deve fare il capitano solo perché gioca da tanti anni nel Frosinone, non sono d’accordo. Il capitano deve avere una personalità spiccata. Mi sono battuto per trovare un centrale di difesa come Lucioni, gli ho chiesto se avesse avuto voglia di fare anche il leader qui a Frosinone. E allora se Ciano si sente offeso perché non fa il capitano, deve capire che non conta la fascia, conta il campo. Lui è ancora qui con noi, vuole andare via può farlo e lo accontentiamo. Dopo tanti anni che un giocatore è qui magari sente il bisogno di andare a trovare motivazioni altrove”.
La Società ha investito sul Femminile con l’acquisto di un titolo di C.
“Tutte le attività sono importanti. La Società sta cercando di fare passi in avanti, di migliorare. Non tutte le cose riescono bene, siamo professionisti. L’acquisizione del titolo di C è un passo verso la crescita, faremo anche il settore giovanile femminile. Il presidente Stirpe ci ha chiesto di fare il massimo”.
Ad oggi, vista la geografia della B, come si pone il Frosinone? E cosa si aspetta dalla gara di Monza?
“Mi aspetto che la squadra cresca ancora, abbiamo fatto solo 2 partite con formazioni di pari categoria. Il campionato, ripetiamo che è difficilissimo. Noi siamo una squadra che sta nel mezzo. A parte le squadre blasonate che sono retrocessa dalla serie A, ci sono formazioni come Benevento, Brescia, Spal tanto per citarne qualcuna e quindi fare una previsione è complicato. Ricordate il Parma dello scorso anno? Si è salvato con difficoltà. Questo è un campionato nel quale bisogna avere gente che corre, che ha forza. Oggi come si fa a fare un pronostico? Può cambiare tutto da qui al 1 settembre. Noi siamo questi, poi se qualcuno esce faremo altro, come ho già detto”.
Oltre i tre che lei ha citato anche Satariano può uscire? A fronte di questo progetto, la cessione di Vitalucci come la spiega?
“Vitalucci non lo riteniamo pronto in questo momento ma abbiamo il diritto di ‘recompra’ sul ragazzo e ci siamo tenuti il 50%. In sostanza noi, controlliamo il ragazzo, se va bene possiamo riprenderlo e se non va bene e lo cedono, noi prenderemo il 50% sulla vendita. Come abbiamo fatto con Tonetto. Satariano invece può partire. Il Frosinone in sostanza si sta preparando al lavoro da fare in prospettiva, quando non si potrà operare oltre un certo numero di prestiti”.
Il suo stato d’animo in vista di questa A2? Il Presidente disse che aveva un po’ di timore. Lei è più stimolato? Quello che è stato finora, parliamo di amichevoli, le ha lasciato qualche sensazione particolare?
“Paura non ne ho mai. Ho rispetto delle squadre che andremo ad affrontare. Ci sono squadre da un potenziale fortissimo. Voglio ricordare le parole di mia madre: dobbiamo fare la spesa per quello che abbiamo. Ecco, noi lottiamo contro corazzate, Frosinone ha 44.000 abitanti ed è fortunato ad avere un signor Presidente, innamorato del suo gioiello. Club come Cagliari ed altri, hanno un grandissimo potenziale. Frosinone è un piccolo centro che deve andare a combattere contro queste corazzate. Ecco, dobbiamo fare la spesa con quelle che sono le nostre possibilità. Il presidente Stirpe chiaramente si preoccupa di più, è il primo tifoso del Frosinone. Io sono convinto che il Frosinone può lottare contro le grandi corazzate con dignità, forza e coraggio. Come l’Ucraina oggi lotta contro la Russia. Il tecnico e i ragazzi hanno qualità e sono di prospettiva. Dobbiamo lavorare con le idee, non possiamo paragonarci a certe realtà. Prendiamo il Como: ha la proprietà più forte d’Italia. Ma il calcio è bello perché si parte 0-0 e 11 contro 11. Sono fiducioso, sin dal primo giorno lo sono. Mi piace e mi appassiona il tipo di lavoro che stiamo facendo”.
Ci sono trattative in piedi per i 3 da cedere?
“Ad oggi no. Gori sembrava fatto con la Reggina. Abbiamo fatto una chiacchierata con il Bari per Ciano. Ma nessuna richiesta ufficiale per nessuno”.
Come giudica il mercato delle altre?
“Il mercato? Ognuno pensa di aver fatto la squadra migliore. Il Cagliari ha preso giocatori importanti. E poi abbiamo il Parma. Ma il calcio è sempre un gioco di squadra, se tutta la squadra gira arrivano i risultati. Io mi assumo le responsabilità, sono molto soddisfatto del lavoro che stiamo portando avanti”.
Ci può dire della squadra di Primavera 1?
“Stiamo lavorando per un campionato importante. Andiamo a combattere contro le migliori società di A. E’ un campionato difficilissimo, Frara e Gorgone sono stati bravissimi. Non dimenticate che il Parma che abbiamo battuto in finale spese 7-8 milioni di euro. Noi facciamo prevalere le idee. L’obiettivo è la salvezza. Abbiamo preso finora Di Chiara, Macej, Gozzo e Afi”.
Il parallelismo con Ucraina e Russia… Ma servono anche le ‘armi’ giuste.
“Io ho le armi giuste. Noi abbiamo fatto un lavoro bellissimo anche lo scorso anno. In questa sessione di mercato, Turati lo voleva tutta la B ed è venuto al Frosinone, Ciervo e Moro sono venuti a Frosinone come lo stesso Mulattieri. Mi chiamano giovani per venire qui da noi. Io sono contento che arrivi un giocatore giovane. Caso tutta la B lo voleva. Il Parma ha fatto carte false, lui è venuto qui da noi. Non è arrivato il ragazzino di bottega, questo voglio evidenziare a tutti, lo scorso anno è stato il giocatore migliore della B”.
Come giudica la sua esperienza a Frosinone? Quale il suo punto di forza?
“Il punto di forza è il presidente Stirpe e non lo dico per piaggeria. Senza di lui non c’è calcio ad alto livello qui. E poi si può migliorare tanto. C’è un territorio che può crescere, c’è un potenziale enorme sul quale si può lavorare”.