BORRELLI E LORIA, LE ‘BANDIERE’ DELLA GIOVENTU’
FROSINONE – Un attaccante e un portiere. Gioventù, tanti sorrisi e anche tanta determinazione nelle parole, senza dubbio il volto migliore del calcio. Al ‘Benito Stirpe’ la conferenza stampa di presentazione di Gennaro Borrelli e Leonardo Loria.
Siete entrambi figli d’arte, entrambi abbondantemente oltre il metro e novanta, entrambi al Monopoli lo scorso anno ed entrambi eccovi al Frosinone. Loria, il ruolo del portiere è diventato più difficile negli ultimi anni. Per te la fase dell’inizio azione, con i piedi, a che punto è nel tuo bagaglio tecnico?
“Nel calcio moderno è sempre più importante far partire l’azione da dietro, quindi dal portiere. Costruire dal basso permette anche di non perdere il pallone fino alla zona d’attacco, cosa che con i lanci lungi non sempre può accadere. Col mister ci stiamo lavorando ogni giorno. Io ce la metto tutta, piano piano si troveranno le migliori soluzioni”.
Borrelli, arrivi al Frosinone dopo aver già giocato in B con Pescara (e Cosenza). Ci arrivi anche con qualche anno di ritardo perché si parlò di te anche ai tempi delle giovanili. Hai anche affrontato da avversario il Frosinone. Con quale spirito sei arrivato e quali sono i tuoi obiettivi?
“Ho già un anno di B alle spalle ma mi sento di poter dire che sono arrivato con una maturità diversa sulle spalle, pur essendo molto giovane. Dalla Primavera ho fatto subito il salto in prima squadra, poi due stagioni di C che mi hanno fatto migliorare e maturare tanto. Penso di essere arrivato a Frosinone, una piazza importante, nel modo migliore. Darò tutto me stesso per ripagare la fiducia che la Società ha risposto in me. E per quanto riguarda i miei obiettivi, non mi pongo limiti: penso a lavorare dando il 100%, penso a migliorarmi giorno dopo giorno. Per cercare di togliermi soddisfazioni personali che vanno di pari passo con le ambizioni della squadra. Spero di essere d’aiuto al Frosinone con prestazioni, gol e assist”.
Loria, sappiamo quali sono le gerarchie nel Frosinone. Quanto è complicato per te avere sempre la testa dentro la partita pur stando in panchina?
“Il nostro lavoro è un po’ questo: farsi trovare pronti quando si è chiamati in causa. Partendo dalla panchina non è facile ma bisogna lavorare quotidianamente per essere all’altezza quando si verrà chiamati in campo. Le chiamate arrivano da un momento all’altro. Io sono a disposizione della squadra e del tecnico”.
Borrelli, quanto è stato importante per te essere figlio d’arte?
“L’ho vissuta sempre con molta serenità questa situazione. Mio padre cerca di darmi consigli ma non si è mai intromesso nelle scelte dell’allenatore. Io ascolto sempre i tecnici e accetto chiaramente qualche ‘dritta’ di mio padre”.
Come è nata per voi l’opportunità del Frosinone e quali sono le prime sensazioni in questa nuova realtà?
“Mi ricordo che quando ero a Pisa in ritiro – apre Loria – mi è arrivata una telefonata dal procuratore dicendomi che c’era questa opportunità e non c’ho pensato due volte, anche perché a Pisa era fuori. A Frosinone mi trovo molto bene, si lavora altrettanto bene e siamo fiduciosi nelle nostre capacità. Speriamo di fare un bellissimo campionato. A Modena l’abbiamo dimostrato, speriamo di toglierci belle soddisfazioni”.
“Per quanto riguarda me – spiega Borrelli -, anche io ero in ritiro. Il mio procuratore mi portò al corrente dell’opportunità, non me lo sono fatto ripetere due volte. Frosinone è la piazza giusta, c’è una Società seria che punta sui giovani, c’è uno staff preparato e quindi sono certo che questa sia la destinazione giusta dove poter esprimere le qualità”.
Loria, siete una squadra molto giovane. Questo aspetto può essere sicuramente un vantaggio in prospettiva ma nei momenti difficili potrebbe anche rivelarsi un tallone d’Achille. Come la pensi? E poi che idea si è fatto di questa B?
“Siamo giovani ma anche ragazzi con tanta voglia di lavorare e migliorare, con la testa sulle spalle. Da questo punto di vista, possiamo stare tranquilli. E poi abbiamo alle spalle qualche ragazzo più grande che ci guida da dietro e in quelle situazioni particolari ci sono loro a darci una mano. Ovviamente si spera che queste situazioni non accadano. Quanto al campionato, sarà molto difficile. Con le retrocessioni di Genoa, Venezia e Cagliari ci troviamo in un torneo molto competitivo. Ma noi ce la metteremo tutta per emergere”.
Borrelli, c’è tanta concorrenza nel tuo reparto. Quanto è da stimolo? E poi, domenica finalmente si gioca in casa: ci si augura in un bel colpo d’occhio dello stadio.
“Innanzitutto non vedo l’ora che arrivi il giorno della partita per vedere lo stadio pieno e respirare l’aria della gara casalinga. Aspettiamo i tifosi allo stadio. Per quanto riguarda la concorrenza, non può fare altro che bene. Siamo tutti giovani con tanta voglia di fare e dimostrare, tanta voglia di andare oltre i propri limiti. Per il bene della squadra”.
Avere dei punti di riferimento precisi nei vostri ruoli?
“Io – apre Loria – ho avuto questa bellissima occasione, ai tempi delle Giovanili (con la Juve ndr) di allenarmi con i giocatori più forti del mondo: Buffon, Szczensy, Perin, Pinsoglio. In Italia ho conosciuto i più forti e da loro ho imparato tantissimo. E sono esperienze che mi aiutano ogni giorno”.
“Per quanto riguarda me – chiude Borrelli – i modelli sono Dzeko e Haaland, quest’ultimo nonostante sia giovanissimo è una forza della natura. Lavoro ogni giorno per cercare di arrivare al mio massimo livello calcistico. E qualche volta vado su Wyscout, dove mi piace vedere i movimenti per poi applicarli alle mie situazioni in campo”.
Ufficio Stampa Frosinone Calcio