CONFERENZA STAMPA DI MISTER NESTA PRE FROSINONE-SALERNITANA
FERENTINO – La conferenza stampa di Alessandro Nesta è fissata, come da canovaccio consolidato, qualche minuto prima della rifinitura.
In 8 giorni coi saranno tre partite. Un allenatore avrebbe bisogno di una rosa abbastanza al completo, visti anche gli impegni ravvicinati. Per quanto riguarda i nostri infortunati quanto tempo ancora bisognerà aspettare? Erano stati dati dei tempi di recupero…
«La situazione infortunati è chiara. Durante il recupero programmato, ogni giocatore può reagire in diverso modo. Per grandi linee si dà un tempo, poi dipende molto da come si sviluppa il recupero. Tabanelli ha avuto una brutta distorsione alla caviglia, Gori è stato operato, Ciano ha avuto un problema serio, Paganini è alle prese con un malanno muscolare. Per quanto riguarda proprio Paganini è a buon punto, verrà convocato ma in considerazione del fatto che lui è un elemento che fa degli scatti ripetuti in campo una caratteristica fondamentale. Io non faccio il chirurgo, non posso dare i tempi. Se un giocatore sta male, non può andare in campo. Sia chiaro che noi non teniamo i giocatori fuori perché ci piace farlo. Ad esempio Gori potrebbe recuperare prima, rispetto ai tempi stabiliti. Altri durante quel percorso che vi ho detto magari trovano dei problemi. Ma qui sono seguiti con la massima attenzione e scrupolosità. E cerchiamo di portarli in campo per tenerli stabilmente».
La Salernitana ha 39 punti, che squadra è a suo giudizio e come pensa affronterà la partita di sabato?
«La Salernitana è molto forte, ha una identità moto chiara, che pratica sia in casa che fuori. Ha sempre lo stesso atteggiamento. Ma noi non dobbiamo guardare contro chi giochiamo, dobbiamo avere noi un atteggiamento fisso e costante. La differenza in queste nostre partite l’ha fatta proprio l’atteggiamento, dentro e fuori casa. Quanto alla Salernitana, proverà ad andare in serie A diretta ma questo non deve cambiare il nostro modo di giocare le partite».
Non ci adatteremo al gioco loro ma cercheremo di imporre il nostro?
«Noi studiamo l’avversario e cerchiamo di contenerlo in base alle loro caratteristiche, poi c’è il nostro modo di stare in campo come sempre».
Lei ha impiegato D’Elia a Cosenza perché probabilmente dà più garanzie di Beghetto nella fase difensiva. Beghetto domani giocherà anche in previsione delle partite ravvicinate?
«Non lo so, sono domande giuste ma è altrettanto giusto che io non le dia informazioni. Per i motivi che vi ho sempre detto e vi ripeto: se io dico che gioca Tizio, magari Caio fa un brutto allenamento…».
La possibile ma non certa assenza di Djuric potrebbe portare Ventura a cambiare da 3-5-2 a 3-4-1-2. Incide sulle sue scelte?
«Magari giocano sempre con due punte e tre centrocampisti. Noi abbiamo giocato contro vari moduli, sappiamo cosa fare nelle varie situazioni. Se non dovesse giocare Djuric ci sarà un altro tipo di coppia ma sappiamo benissimo come comportarciۚ».
A Cosenza ottimo primo tempo e poi concediamo qualcosa nella ripresa, nelle gare precedenti meglio nei secondi tempi. Riusciamo a fare meglio con la Salernitana? In alcune conferenze post-gara lei più volte ha evidenziato come fosse venuta a mancare un po’ di attenzione in quei frangenti. Il Frosinone ha lavorato su questo aspetto?
«E’ anche il modulo che a volte ci fa abbassare. Ho visto l’Inter in Europa League, è un modulo nel quale se non riesci a tenere palla avanti e perdi qualche giocata di fila, tendi ad abbassarti. Magari se giochi con tre attaccanti ha più possibilità di tenere palla in avanti».
L’inizio del 2020 è stato dominato dalla positività. Domani il Frosinone affronterà una squadra che impiega lo stesso il 3-5-2. Rispetto alla gara di andata ha notato una evoluzione nel loro gioco? E che differenze ci sono nell’interpretazione del modulo del Frosinone e degli avversari?
«L’impronta alla squadra, Ventura l’ha data subito. Si è notata all’andata e ora. Magari ora faranno meglio quelle giocate. All’andata è stata una partita diversa: venivamo da un momento complicato e poi abbiamo subìto anche l’espulsione in corsa. Noi siamo cresciuti e non solo sotto il punto di vista tattico, per me è lo spirito che è cambiato. Tutto è passato da un percorso di crescita mentale. E quando ti senti sicuro, fa la differenza. E poi ci vanno messe le idee, sicuramente».
In queste tre partite, facendo il pieno di punti si sentirebbe più tranquillo?
«Sicuramente. Ma tutti si sentirebbero più sicuri. Non è facile, però. E nemmeno dobbiamo mettere pressione. Speriamo di continuare il filotto, ci farebbe crescere in autostima. Ma dobbiamo stare tranquilli. Abbiamo fatto un percorso importante ma dobbiamo essere lucidi, mi riferisco a noi squadra. In tutte le situazioni. L’equilibrio è fondamentale. Nella mia vita penso di essere stato una persona equilibrata e questo mi ha portato a fare qualcosa di buono. Senza mai eccedere in grandi euforie e altrettante grandi depressioni. Anche io ho passato stagioni e mesi brutti ma sono stato sempre tranquillo».
Cosa si può dire della sua esperienza a Frosinone?
«Solitamente faccio giudicare agli altri. Io e il mio staff affrontiamo il lavoro sempre con grande serietà, per noi è importante. Abbiamo un grande rispetto per il lavoro che facciamo e lo viviamo con grande passione».