FROSINONE E ASSOCIAZIONE HEAL, LA SERATA DELLA SOLIDARIETA’ E’ UN TRIONFO
Il Frosinone Calcio e l’Associazione Heal di nuovo insieme per una bellissima serata di solidarietà che ha avuto come splendida ed accogliente location l’Umami nella parte alta del capoluogo, in via Marco Minghetti. Un centinaio di invitati hanno risposto ‘presente’ alla chiamata. Non è voluto mancare l’ex attaccante di Lazio e Inter, Bernardo Corradi, che con la moglie Elena Santarelli – madrina dell’Associazione – è tra i sostenitori del progetto. Corradi nel pomeriggio era a Coverciano, ha fatto di tutto per arrivare in tempo per l’inizio della serata. Per il Frosinone ‘guest star’ il tecnico Alessandro Nesta con i calciatori Haas, Ariaudo, Brighenti e Zampano. Per loro ‘superlavoro’ con tanti selfie ed autografi. Tra Nesta e Corradi abbracci e battute, una bella rimpatriata tra ex compagni di squadra nella Lazio ma anche da leali avversari sul campo durante la loro carriera. Grande amicizia, lunga chiacchierata sui divani del locale mentre la serata correva via tra buona musica e tanta allegria.
Al culmine della serata si è svolta un’asta benefica – in palio dalle maglie di Zampano e Haas al pallone autografato da Nesta, dalle maglie di Immobile e Dzeko agli scarpini da gioco di Ariaudo, dalle maxi-bottiglie di vini pregiatissimi alla tracolla griffata Heal – che ha riscosso grande successo tra i presenti. Tutti hanno voluto dare il proprio contributo, Corradi e Nesta tra i campionissimi di solidarietà. Ma anche i calciatori giallazzurri hanno fatto la loro parte. Il ricavato dell’asta verrà devoluto ai medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, più precisamente all’equipe medica di riferimento di Neuro-Oncologia coordinata e diretta dalla dottoressa Angela Mastronuzzi.
Un applauso all’organizzazione dell’evento che era stato annunciato lo scorso mese di dicembre durante la conferenza stampa al ‘Benito Stirpe’: all’Associazione Haas fondata da Simone De Biase e Serena Catallo, all’intero staff della Umami, allo chef Fabrizio Bertucci che ha ‘viziato’ i presenti con prelibatezze di ogni tipo. Senza dimenticare Sara e Luca dell’Umami che hanno gestito l’avvicinamento alla serata in maniera eccellente.
Corradi e Nesta sono intervenuti ai canali ufficiali del Frosinone Calcio. Per l’ex attaccante «va fatto un ringraziamento doveroso alla famiglia Stirpe, all’intera Società del Frosinone ed ai giocatori che stanno intervenendo in questa serata, per il piacere di esserci e per dare un apporto fondamentale a quello che è stato il percorso dell’Associazione. Abbiamo conosciuto Simone De Biase e la moglie Serena, la loro grande forza d’animo ci ha coinvolto e qui di anche il fatto di essere stati toccati da questa malattia ci ha dato la spinta di metterci al servizio della Ricerca e cercare di recuperare quanti più fondi possibili. L’importante in questi casi è dare il là a quella positività che porta ad intervenire, a stare al fianco di chi soffre. Mi fa piacere che sia l’amico Alessandro, sono convinto che sarà anche lui al nostro fianco».
E’ quindi Nesta ad intervenire: «Bernardi lo conosco da tanti anni. Abbiamo giocato insieme ma siamo stati anche avversari. A fine carriera un’esperienza al Montreal insieme. Un ragazzo eccezionale. Il progetto Heal si presenta da solo: è importante per gli scopi che si prefigge. Aiuta i bambini, le loro famiglie e per questo mi fa particolarmente piacere appoggiarlo. C’è necessità di fare del bene, spero ci sia sempre di più voglia di stare vicini a certe iniziative. Le bella serata organizzata sono convinto che sarà da stimolo per tutti ad aiutare».
Durante la serata anche l’intervento, molto toccante, del presidente dell’Associazione Heal, Simone De Biase: «Questa serata la vivo con grande emozione ed entusiasmo. Questa amicizia col Frosinone è nata da un semplice contatto che si è trasformato in qualcosa di veramente bello. E che nel corso dei mesi ha avuto un crescendo di iniziative e manifestazioni di generosità. Questa Associazione nasce da lontano: in un mono reale i bambini non dovrebbero prendere nemmeno un raffreddore. Purtroppo non è così. E quando è successo quello che non sarebbe mai dovuto accadere, quando ci siamo sentiti dire dai medici la frase “non sappiamo come curare la malattia di sua figlia…” non ci abbiamo pensato su due volte e ci siamo attivati in prima persona per la Ricerca. Ci siamo adoperati per quei medici, sosteniamo l’Equipe neuro-oncologica della dottoressa Mastronuzzi, unica in Italia. Ci adoperiamo per pagare borse di Ricerca, arrivando a sostenere 13 figure professionali».