IL CORDOGLIO DEL FROSINONE PER LA SCOMPARSA DELL’ABATE DI CASAMARI, DOM EUGENIO ROMAGNUOLO

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Il presidente dottor Maurizio Stirpe e la famiglia del Frosinone Calcio piangono la scomparsa dell’Abate di Casamari, Sua Eccellenza dom Eugenio Romagnuolo. L’alto prelato è venuto a mancare nel pomeriggio di oggi, sabato 4 aprile, presso il reparto Rianimazione dell’Ospedale ‘Fabrizio Spaziani’ del capoluogo, dove era ricoverato da diversi giorni per l’infezione da COVID-19.

L’Abate, foggiano di Cerignola dove era nato il 17 giugno di 74 anni fa, era a Casamari da poco meno di 5 anni. Fu eletto infatti il 21 luglio 2015. Persona di grande passione, umile, pacato e dotato di una visione del mondo profonda e umana, era entrato in simbiosi con il presidente Stirpe, la sua famiglia e tutta la dirigenza del Frosinone che, presso l’Abbazia, aveva fissato anche il quartier generale delle formazioni minori.

Bellissimo e toccante fu l’ultimo incontro con il Frosinone, in occasione della messa di Natale nella Chiesa dell’Abbazia e della successiva cena organizzata dal club giallazzurro presso il refettorio. Dom Alberto Romagnuolo ebbe parole dolcissime per il presidente Maurizio Stirpe e per tutti i giocatori, dalla prima squadra alle formazioni minori, presenti. Stima e affetto profondamente ricambiate dal massimo dirigente giallazzurro. Tra i due diversi incontri privati, un rapporto che trovava convergenze a tutto tondo. L’Abate, sportivo ed amante del calcio, era tifosissimo del Napoli. Ma si racconta che dall’incontro con il presidente Stirpe e la famiglia giallazzurra, sentì una passione viscerale per le sorti del Frosinone, che Lui seppe ‘accarezzare’ più volte con parole indimenticabili.

Dal suo arrivo a Casamari entrò nel cuore dei monaci e di tutte le persone che ruotano attorno alla splendida Abbazia. Tutti ne piangono la scomparsa, dentro e fuori l’Abbazia. Al suo fianco, fino a quando le circostanze tragiche lo hanno permesso, don Alberto Coratti e don Loreto Camilli. Il cammino di Dom Eugenio Romagnuolo al fianco di Dio parte da lontano. All’età di 12 anni  venne  accolto   nel seminario  del  monastero  di  Santa Maria di Cotrino in provincia di Brindisi. Poi l’incontro con  la terra ciociara, nel suo destino: il 10 agosto 1974, compiuto  il  cammino  di  formazione alla vita monastica e sacerdotale ed emesso la professione  solenne, venne ordinato sacerdote da Sua Eccellenza monsignor Michele Federici, vescovo della diocesi di Veroli. Quindi un lungo ed importante percorso che lo portò al nord Italia ma anche a distinguersi, come Priore, presso l’Abbazia di Valvisciolo di Sermoneta (Latina). Fino al nuovo ritorno, come Abate di Casamari. E la scomparsa nel momento peggiore che attraverso il mondo. La salma di Sua Eccellenza Dom Eugenio Romagnuolo verrà tumulata nel cimitero dell’Abbazia di Casamari dopo una benedizione, nel più stretto riserbo secondo le indicazioni governative.

Giovanni Lanzi

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