IL DIRETTORE ANGELOZZI: “STOP ALL’ALIBI COVID, IL FROSINONE DEVE STARE TRA LE PRIME OTTO”
FROSINONE – Lo aveva promesso in occasione della conferenza stampa di apertura della sessione invernale del mercato ed è stato di parola: il direttore dell’Area Tecnica del Frosinone, Guido Angelozzi, nella consueta conferenza ‘mediata’ dall’Ufficio Stampa del Club, ha tracciato un interessante bilancio di un mese di gennaio che ha portato in casa giallazzurra diverse novità e una miscela composta da belle speranze (Millico, Brignola e Vettorel), di esperienza consolidata (Luigi Vitale) e di innato fiuto del gol (Iemmello). Nessuna rivoluzione perché ma acquisti (e cessioni) mirati per una progressiva risalita in classifica che il direttore Angelozzi considera nelle more dell’organico giallazzurro. Che dovrà mettersi alle spalle le residue scorie del Covid.
Direttore, quale la priorità in questo mercato, se si considera soddisfatto delle operazioni completate e che obiettivo ora si deve porre il suo Frosinone?
“Innanzitutto buongiorno a voi. E prima di iniziare, confesso che mi piacerebbe tanto fare conferenze in presenza dei giornalisti ma so benissimo che al momento ancora non si può. Speriamo quanto prima, anche per un contatto umano differente. Andando al nocciolo della domanda, posso dire che tutti gli obiettivi sono stati centrati. Cercavamo dei giocatori funzionali, altri che volevano andare via li abbiamo accontentati. Abbiamo sostituito Beghetto con Luigi Vitale che conoscevo benissimo, era stato con noi (allo Spezia, ndr) lo scorso anno. Volevamo degli esterni, abbiamo preso sia Millico che Brignola. E siamo riusciti con una trattativa anche abbastanza lunga a prendere anche Pietro Iemmello. Mi preme evidenziare, a proposito della domanda, che questo non è il mio Frosinone ma il Frosinone del presidente Maurizio Stirpe. Il Frosinone si identifica con lui. Quanto agli obiettivi, cercheremo di dare soddisfazioni ai tifosi”.
Il mercato condotto orienta la squadra verso una nuova idea di calcio. Nelle scelte operate che ruolo ha rivestito mister Nesta?
“Con il nostro allenatore abbiamo condiviso tutte le scelte, operate insieme con Nesta e la Proprietà. Nesta è pienamente centrale al progetto. Ci siamo confrontati, anche perché ultimamente stiamo impiegando due moduli: il 3-5-2 classico e, in qualche partita, il 4-3-3. Avevamo quindi bisogno degli esterni e come detto sono arrivati sia Millico che Brignola che si sommano a Tribuzzi e Ciano, quando quest’ultimo rientrerà dall’infortunio. In quasi tutti i ruoli abbiamo le coppie, nei centrali magari anche qualche soluzione in più”.
Ci può dire come è nata la trattativa per Iemmello e come mai il calciatore, che aveva diverse offerte in B, ha scelto Frosinone?
“La trattativa è nata prima di Natale. Pietro mi ha chiamato per farmi gli auguri. Gli ho chiesto di lui, mi disse che avrebbe avuto piacere rientrare in Italia. Non era convinto però delle soluzioni che gli erano state prospettate. Gli ho risposto: e se ti chiamassi io? E lui senza esitazione: verrei di corsa. Dopo le feste è passato a salutarmi a Frosinone, abbiamo parlato. Ci siamo scambiati delle sensazioni. Gli dissi: non so se debbo prendere un attaccante, se vieni tu sarei contento, altrimenti non se ne fa nulla per quel ruolo. E da lì è partita la vera trattativa, pensavo in un primo momento di prenderlo in prestito, poi il presidente Stirpe ha detto di preferiva fare un investimento ed abbiamo preso l’intero cartellino del ragazzo”.
Imputare l’attuale involuzione del Frosinone solo alla terribile emergenza Covid ed ai suoi postumi, rischia di diventare, in qualche modo, un alibi?
“Noi non dobbiamo avere alibi. Abbiamo avuto un periodo brutto per il Covid, abbiamo affrontato l’argomento con il tecnico e tutta la squadra. Effettivamente qualche problema ce lo ha creato. Però se non vengono i risultati non dobbiamo trovare la scusante del Covid. Dobbiamo essere noi a lavorare di più, credere in quello che facciamo. E la squadra adesso sta crescendo, sono arrivati giocatori che sapranno darci una mano. Per cui l’unica strada è quella dell’impegno e lavoro quotidiano da parte di tutti noi”.
Un giudizio sul momento poco felice della squadra e cosa servirà per uscirne fuori? E quanto potranno incidere gli innesti per ripartire?
“Ho già risposto nella domanda precedente: lavoro e lavoro. Sono arrivati elementi che hanno grande personalità, mi riferisco a Luigi Vitale e Iemmello, gli altri sono due giovani. Ci possono dare una mano ma dobbiamo essere tutti noi, squadra e Società in un blocco unico, a dover dare di più. Cercare di dare il massimo delle nostre possibilità. Il Frosinone così come è, può stare nella parte sinistra della classifica ed, anzi, deve stare nelle prime otto della classifica”.
Nella sua prima conferenza aveva parlato di un progetto volto a puntare sui giovani per poter fare delle plusvalenze. Invece dal mercato sono arrivati due prestiti secchi per quanto riguarda i giovani e tre giocatori maturi reduci da stagioni in cui hanno giocato poco o male. Cosa non ha funzionato per poter far partire quello che le ha definito il nuovo progetto Frosinone?
“Diciamo che il progetto-Frosinone è partito col mio arrivo. E ci vuole del tempo per vederne i frutti, come dissi già. Nello specifico: non abbiamo due ‘anziani’ ma un elemento esperto come Luigi Vitale. Iemmello ha 28 anni e poi abbiamo preso due giovani forti in prestito. Se si è seguito l’andamento del mercato, si evince facilmente che non sempre si può prendere chi si vuole. Questo è un progetto che necessita del tempo, almeno due o tre anni. Nello Spezia, con la squadra più giovane d’Italia, ho impiegato due anni per vedere i risultati. Ma avevo comunque in organico gente come Terzi con 36 anni, Mora e Bartolomei che avevano una certa esperienza. Le squadre si costruiscono sempre con un’ossatura composta di elementi esperti e poi tanti i giovani. Non è che dall’oggi al domani si formano squadre di questo tipo. Allo stesso tempo voglio far risaltare che nell’ultimo periodo nel Frosinone stanno giocando Tribuzzi del ‘98, Carraro del ’98 e Boloca del ’98. Per cui il nostro percorso è già iniziato”.
Che giocatore è Brignola? Numeri e trascorsi alla mano può rappresentare la grande scommessa del mercato invernale del Frosinone?
“Non direi scommessa. E’ un ottimo calciatore. Un esterno d’attacco che può giocare sia a destra che a sinistra dove gioca meglio col piede invertito. Un ragazzo che due anni fa lo volevano tanti club di A quando era al Benevento e lo prese al Sassuolo. Lo scorso anno al Livorno ebbe un infortunio che lo tenne lontano dai campi, questa prima metà di stagione era alla Spal. C’è stata l’opportunità, lo abbiamo preso e sono convinto che ci aiuterà nel nostro percorso ed a far crescere la squadra”.
Ci presenta Vettorel? Com’è nata la trattativa per portarlo a Frosinone e se può essere un acquisto alla Boloca, un giocatore arrivato in punta di piedi ma che sta scalando le gerarchie a suon di buone prestazioni.
“Vettorel ha delle potenzialità. Era al Piacenza in Lega Pro, titolare. Poi non firmando il rinnovo del contratto, i miei osservatori me lo avevano segnalato. Sinceramente lo avevamo bloccato per il prossimo anno ma gli infortuni di Iacobucci e Marcianò hanno fatto accelerare la trattativa. Ha qualità, struttura e tecnica, speriamo diventi un giocatore di prospettiva importante per il Frosinone”.
Nella sessione di mercato appena conclusa c’è un giocatore che avrebbe voluto portare a Frosinone ma per cui poi la trattativa non si è concretizzata?
“Ce ne sono stati due: uno è Murgia (Spal, ndr) col quale abbiamo parlato per tanto tempo ma alla fine ho preferito non prenderlo perché non riuscivamo a far quadrare le cose e così abbiamo preferito puntare sui nostri a centrocampo. L’altro l’ho trattato per una settimana, era Sprocati (Parma, ndr) ma lui non voleva venire ed io stavo facendo una forzatura. Perché chi viene a Frosinone deve farlo con la voglia giusta. E allora ho preferito lasciare andare quella trattativa. Mi è dispiaciuto perché è un ottimo elemento”.
La campagna acquisti del Frosinone è stata giudicata ottima da tutti, sia dagli addetti ai lavori che dalla tifoseria. Cosa si sente di promettere ai tifosi giallazzurri?
“Mi sento di promettere ai nostri tifosi tanta professionalità e spero di dare loro tante soddisfazioni. E che la squadra arrivi dove meritiamo di arrivare. Avevamo con noi giocatori bravi, sono arrivati elementi altrettanto bravi. Ora dipende da noi far passare rapidamente questo momento. Sono 8 partite che non vinciamo…”.
Giovanni Lanzi