‘PREMIO MAURIZIO MAESTRELLI’ AD ANGELOZZI, GORGONE E CASINELLI
FIUGGI – Cinque anni dopo, ieri come oggi: quando la presentazione del prestigioso ‘Premio Maurizio Maestrelli’ – sotto la regia del presidente dell’Organizzazione, Massimo Halasz e del presidente del Torneo, Giulio Halasz – si tiene al Teatro Comunale di Fiuggi (per l’occasione rinnovato), il Frosinone conquista la promozione in serie A. Corsi e ricorsi storici a parte, grande presenza di pubblico e di addetti ai lavori lunedi sera per la ‘prima’ di questa XV edizione, in attesa delle gare del torneo internazionale riservato agli Under 17. Per il Frosinone riconoscimento a Federico Casinelli, Guido Angelozzi e Giorgio Gorgone.
Il primo ad essere premiato con il riconoscimento è stato il ‘match manager’ del Frosinone, Federico Casinelli. E’ lui a spiegare ai presentatori storici del ‘Premio Maestrelli’, Jacopo Volpi e Simona Rolandi, il ruolo del match manager: “Ha la responsabilità che attiene all’organizzazione della gara, quindi ticketing-marketing, gestione del pubblico di concerto con il delegato alla Sicurezza e gestione di tante altre attività insieme a tanti altri colleghi che lavorano con me e probabilmente anche più di me”.
Avete lavorato tanto però ne è valsa la pena…
“Certamente, ne è valsa la pena ma non per nostri meriti. Noi lavoriamo dietro le quinte. I meriti sono dei risultati ottenuti sul campo dalla squadra”.
Quel è stata la magia del successo? Il Frosinone ha fatto il meglio che poteva fare…
“La magia è stata rappresentata dal grande lavoro svolto dalla squadra che ha permesso che si potessero raggiungere risultati diversi dagli altri anni”.
E’ toccato quindi al direttore dell’Area Tecnica giallazzurra, Guido Angelozzi.
“Sono emozionato – ha detto il dirigente giallazzurro – perché Maurizio Maestrelli era un mio amico. Essere qui mi fa ricordare la mia giovinezza, con la moglie Monia ci conosciamo anche perché conosco benissimo il papà (il tecnico Beppe Materazzi, ndr) e il figlio Alessio gioca nella Primavera del Frosinone. Lo ripeto, anche se ho una certa età, sento l’emozione addosso. Con Maurizio abbiamo condiviso i primi anni della nostra giovinezza. Tornando alla nostra annata, è stata un’impresa bellissima. Tanto merito va alla società, a tutti le persone che lavorano nel Frosinone perché le gioie in questo caso sono di tutti. Però debbo fare i complimenti al mio allenatore, Fabio Grosso. E’ stato strepitoso in questa cavalcata. All’inizio dell’anno non ci credeva nessuno. Abbiamo preso 20 giocatori nuovi, ne sono rimasti 8 della passata stagione e non era facile. E Grosso è stato molto molto bravo”.
Ha capito subito che questa squadra aveva qualcosa in più rispetto alla concorrenza che era davvero affollata e di spessore?
“All’inizio avevo una speranza, poi sono arrivati 2-3 giocatori di spessore come il capitano Lucioni, il terzino Sampirisi. Lucioni grande uomo, dobbiamo dirlo. E poi qualche altro giocatore che aveva vinto lo scorso anno come Mazzitelli, Ravanelli unitamente a tanti giovani di belle speranze si è formata tanta qualità. E là si è vista la mano del tecnico che ha saputo creare quell’alchimia giusta che ha entusiasmato tutta la città. Siamo partiti primi e siamo arrivati primi”.
Grosso fa parte della famiglia del Frosinone, lo terrete ben stretto…
“Siamo abbastanza fiduciosi, tra noi c’è un bellissimo rapporto. Spero che lui rimanga per dare altre soddisfazioni alla città”.
Ci sono dubbi?
“Dubbi non ce ne sono”.
Prossimo anno con Grosso a Frosinone?
“Dobbiamo vederci appena termina il campionato. C’è un feeling tra noi”.
Ha chiuso il giro di premi per il Frosinone quello per il tecnico della Primavera, Giorgio Gorgone.
“A Frosinone sono stato già tre stagioni in prima squadra (vice di Stellone nelle due promozioni dalla C alla serie A e nella stagione della massima serie, ndr) e poi questi due anni con la Primavera”.
A Frosinone sono diversi anni che c’è davvero un’aria meravigliosa, magari lo stadio piccolo ma meraviglioso…
“Noi prima giocavamo al Matusa. Però ci tengo innanzitutto a ringraziarvi perché ci tengo moltissimo a ricevere questo premio, in memoria del papà di un ragazzo che alleno da due anni. Il compianto Maurizio l’ho conosciuto quando giocavo. Ricordo una persona molto garbata e gentile, qualità che ritrovo in Alessio. Grazie a lui, alla sua famiglia. Per me questo premio conta davvero molto perché è alla memoria del papà di un ragazzo eccezionale”.
A premiare mister Gorgone è proprio Alessio Maestrelli, figlio di Maurizio e Monia (presente in sala ed attivissima nel mondo della solidarietà, come sempre fin dalla prima edizione, ndr), nipote d’arte (il nonno per la parte di papà era Tommaso Maestrelli, tecnico del primo scudetto della Lazio, il nonno per la parte di mamma è il tecnico Beppe Materazzi e lo zio è il campione del Mondo Marco Materazzi). Voce un po’ emozionata ma idee chiare e dirette del centrale di difesa della Primavera giallazzurra: “Grazie per essere venuti tutti al premio nel ricordo di papà, è sempre una bella serata. Come è il mister? E’ forte come allenatore ed a livello umano, ti fa sentire la vicinanza in ogni momento, quello che mi ha trasmesso lui in questi 2 anni non era riuscito a farlo nessuno in precedenza. Mi ha cambiato come giocatore, permettendomi di crescere tanto ma questo è solo una piccola parte perché quello che ha fatto lui in questi 2 anni a Frosinone penso che sia qualcosa di irripetibile. La Primavera del Frosinone lottava per il settimo-ottavo posto negli anni precedenti, è arrivato mister Gorgone e il suo staff facendo un lavoro importantissimo e oggi a 3 turni dalla fine della stagione regolare siamo là a giocarsi qualcosa di impensabile ad inizio campionato contro società come Juve, Sassuolo, Roma, Inter. Per questo credo che lui abbia fatto qualcosa di irripetibile”.
Infine il sogno nel cassetto di Alessio Maestrelli: “Io voglio dare in ogni partita e in ogni allenamento il massimo di me stesso. E poi il sogno, da buon laziale, è quello di giocare accanto a quel ragazzo che oggi veste la maglia numero 13 (Romagnoli, ndr)”.
Ufficio Stampa Frosinone Calcio