Un riconoscimento importante per il direttore dell’area tecnica del Frosinone Calcio Guido Angelozzi che presso l’Hotel Villa D’Amato di Palermo, ha ricevuto il premio ‘Una vita per il calcio’ e successivamente ha parlato e toccato diversi argomenti.
Queste le sue parole:
“Sono alla fine del percorso che ho fatto in questi anni. Ricevere questo premio mi fa capire che ormai sono grande. Faccio questo mestiere con passione, ho avuto la fortuna di iniziare questo percorso da direttore a 34 anni, ora ne ho 68 e devo tutto questo a mia moglie e alla mia famiglia. Non sono mai rimasto fermo, ho sempre lavorato e sono fortunato. Continuerò a lavorare fino a quando ce la farò”.
Il Frosinone pensa in grande?
“Il campionato di Serie A è difficilissimo. L’anno scorso ho avuto la fortuna di vincere il campionato ma è un altro sport. Siamo una squadra giovanissima, stiamo andando bene ma mancano 30 partite. 3 o 4 anni fa il Benevento chiuse a 24 punti il girone d’andata, poi è retrocesso. Serve sempre umiltà e dobbiamo lavorare, lavorare e lavorare”.
Una dedica per il premio?
“Alla mia famiglia, a mia moglie. Ovvio”.